Ma tu, sì, respiri nella mia mano.
So che il nostro mondo piega
le nostre follie, e il mostro. (more…)
30 marzo 2010
Le gioie d’un tempo
29 marzo 2010
L’erotismo mondiale
Verso l’erotismo mondiale. Si sporge
ai lombi la mano guantata, a rombo,
che percorre, muove liscia, scende
con la perseveranza dei pianeti.
Fase di studio su quei gesti di pace,
di fratellanza, unità. La barba lunga,
di due giorni, gratta il mento di lei:
lo fa a forbice, e poi a lima da sbarre. (more…)
27 marzo 2010
Preghiera per l’amico
Prego per te, lo so che sei fottuto.
Anche se Dio è in tournée,e non piange,
non ride, peraltro non parla, e persino.
Prego per te perchè al sole sei fottuto,
perchè sei fottuto ai monti, e al mare;
perchè si fottano la neve e le acque sane.
(more…)
26 marzo 2010
Tuttodentro [è vero è vero, mi son tolto davanti un sombrero]
L’appuntamento con la figa,
diobambina è alle sette e sette e due quarti, quarto
posto alle Culiversiadi.
Tu non volevi fosse fatta,
volevi l’Astoria, il 6000 stelle, le mascherate, le ciambelle
senza buco intorno ma con la menta in forno.
Ma no, l’ho spuntata a fottofinish, eqquequà, sborros belli,
de sborro gallico, eventualmente Fiumara, come la gente di
reitano consola, come la faccia da troia Selenunte.
**** (more…)
24 marzo 2010
Haikutivù
No, non è
la BBssì,
ma è la Rai,
la Rai
tivu.
Molto
noi vediam
e sentiam.
La tivu
italiana è
già schermo
global,
riflette il finto
essere; e il finto
morir.
Che
consola tutto,
che nulla
consola.
Ah, è questo
mirabile e
miserabile (more…)
22 marzo 2010
Il punto di vista
Il punto di vista della carezza
quando risale lento per pelle
e squame di animale e brama
la pioggia, su alvei di muschio.
Tutta pelle desiderata, arsa.
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21 marzo 2010
Perderti
Non puoi sapere qual è l’odio
o che soltanto io ti detesto:
il tuo essere, il tuo chiaro nulla
che non c’è, che sarà, e neanche
l’attendo, perchè è nella vita
che vorrei sfascio e invetrare
di denti sull’asfalto e la terra
bucata da spari senza senso. (more…)
19 marzo 2010
Nelle mani
Ti svegli con la rabbia e vorresti
una scure per amica, sei solo.
Unico rappresentante al mondo,
unico venditore di stracci, come
il padre di Kirk Douglas, per ghetti
rumorosi e sporchi, di polvere nuda. (more…)
18 marzo 2010
Domani
Il dodici aprile del 1968 pensai la parola
“domani”.
Allora la parola domani era spalancata,
oggi
penso alla parola domani con tensione
tra le corde del collo, fino alle dure spalle.
Oggi
la parola domani si nutre di ricordi
di domani
già stati, scavalcati senza colpo ferire,
parvenze di soli e notti e albe da latte
state
andate
scoppiate, genuflesse al dio dei tramonti
d’ogni giorno, fino a
domani.
Guardo vecchi film, la pellicola trasmette
luci di un sole su antichissime pietre,
Rossano Brazzi guida una Lamborghini
su per le Alpi in “Un colpo all’italiana”,
quell’aria del 1968 c’è o non c’è,
l’auto rossa c’è o non c’è più?
Di certo solo l’attore è morto
i suoi domani si sono interrotti.
Domani è una curva, all’uscita
c’è ieri, anzi c’era – che gli ieri non esistono.
Se penso ai domani che ho incontrato
penso a un cimitero senza sentieri,
posti che visito spesso, la notte
quando conto cio’ che mi manca.
17 marzo 2010
Le qualità del qualunquismo
“La vera scuola del comando è la cultura generale”,
così disse De Gaulle, o scrisse, che è simile, che è smile,
oggi che tutti sorridono, anche alla morte nera, anche
al callo scavato, anche ai turbocancri e scabbie rosa.
Io merito qualunque cosa, sia di buono che di ottimo,
per esempio la zuppa di fave del Gambero Rosso,
la parmigiana di melanzane svelate da Andreas Zutterl,
una zuppiera in maiolica piena di cioccolata Lindt,
champagne Krug millesimé retrogusto sperma
(secondo recensione di Luigi Veronelli – r.i.p.).
Io merito qualunque Rolex d’oro, qualunque
Ferrari, Lamborghini, la Maserati col ringhio folle
come nel Toby Dammit di Fellini, nella corsa finale.
Il mio qualunquismo vuole, desidera, agogna,
spera in qualunque cosa puo’ piacermi, mi regala
canzoni a profusione, balocchi e profumate salive
femminili. Voglio erbe voglio vitaminizzate al cedro,
shampoo gaberiani tutta schiuma in libertà pilifera,
voglio tutte le playmate dell’ultima frontiera, e il Nobel
per il fisico di chi mi ama (solo donne lascive, certo.)
Le qualità del qualunquismo sono già dette nello stile
di perdersi in acquisti per nulla tormentati, in negozi
di stile hollywoodiano. Riprendere filmicamente tutto
con telecamera HD, colore semprevivo, documento
del nostro scompenso, tra l’ormonale e il nihil sub.
“In fondo alle vittorie di Alessandro, sempre si ritrova
Aristotele”, così concluse il generale; che lo spirito
umano è cosa calda e sensuosa, preziosa e salda
nelle menti aperte al nutrimento globale, viscerale.
[Immagine: FK – Autoritratto con Rolex verde.]