Il 25 agosto di un anno fa ho aperto questo blog da un momento all’altro come ho già spiegato in altre occasioni. Volevo provare l’effetto che fa, partendo da un “programma” per nulla definito. Il programma del 25 agosto 2004 che avete (ri)letto pochi giorni fa, infatti, non era un vero programma: era solo un ironico abbozzo vergato di getto. E’ passato un anno e posso dire che spesso mi sono divertito; ho pubblicato pezzi molto diversi tra loro: di scrittori e poeti già conosciuti, di aspiranti scrittori, di esordienti ed esordibili. Più le facezie. Credo di aver dato spazio non solo a me stesso, ma anche – o forse soprattutto- agli altri. Sono stati pubblicati pezzi di tutti i generi, nel segno della trasversalità. Ho cercato insomma come ho potuto di far frullare il frullatore internettico di M.U. e di far fruttare – con l’aiuto dei lettori/commentatori- gli argomenti e (spero) gli stimoli alle discussioni, cercando tra l’altro di dare spazio anche a chi non la pensava come me. Nessuna linea editoriale vera o velata, dunque uno zibaldone frullato e versato, spesso sparso. I pezzi venivano postati a seconda dell’ispirazione del momento. Non un diario, bensì una webzine fin dall’inizio; un inizio per breve tempo “in solitaria”, fino alla creazione del fittizio “fabbricone”.
Di qui sono passati pezzi scritti da persone che politicamente (e non solo) la pensavano in modi a volte opposti tra loro. Ho sperimentato questa possibilità, e credo di poter dire che l’esperimento, in fondo, è abbastanza riuscito.
Ora, però, così come l’ho aperto, questo blog – anche se a malincuore- lo chiudo. Più di una volta avevo paventato nella colonna del commenti questa possibilità. Impegni nuovi (alcuni arrivati d’improvviso dopo la pausa estiva) e anche una certa stanchezza mi hanno indotto a prendere questa decisione.
Un grazie di cuore e un caro saluto a tutti coloro che hanno scritto i pezzi, letto e commentato, tra sorrisi, qualche polemica e confronti quasi sempre civili.